La maggior parte delle 17 (alcuni affermano siano 18) specie di pinguini si trovano nelle regioni settentrionali temperate fredde dei mari Antartici, raggiungendo il massimo della biodiversità nelle isole del subantartico. In molte zone dell’Antartico e del subantartico essi costituiscono una porzione consistente dell’intera comunità aviaria, fino a raggiungere l’80% della biomassa in gran parte del continente Antartico.
I pinguini sono parenti stretti con le Procellarie e con gli Albatri. Le specie moderne non sono in grado di volare, ma si sono evolute da un antenato di medie dimensioni, il quale non solo sapeva volare ma era anche un perfetto nuotatore sottacqua, forse non molto diverso dagli Alcidi o dalla Procellarie dei giorni nostri. Dalle ricerche effettuate sui fossili si è potuto stabilire che abbiamo avuto circa 40 specie di pinguini delle quali ben 14 provenienti dalla Nuova Zelanda. Molte di esse sono ormai estinte e si è venuti a conoscenza della loro esistenza da siti che in passato si trovavano a latitudini molto più alte rispetto a quelle attuali.
La fisiologia dei pinguini è altamente specializzata allo scopo di resistere alle temperature molto basse, sia dell’aria che dell’acqua, che molte specie devono affrontare per gran parte dell’anno. A questo scopo essi hanno sviluppato diversi sistemi di adattamento: isolamento, circolatorio, metabolico e comportamentale. Le zampe e, in alcune specie, parte della regione facciale sono senza penne, così come la parte inferiore delle pinne che è scarsamente ricoperta di penne, e tutti sono dotati di una abbondante circolazione sanguigna nella parte più esterna del corpo in modo da poter dissipare calore durante periodi di alte temperature o durante i periodi di intensa attività come ad esempio le immersioni. Le penne dei pinguini sono piuttosto inusuali in quanto molto rigide, relativamente corte e disposte in modo molto denso sull’intero corpo, caratteristica che trattiene l’aria calda in prossimità della pelle e rende il corpo impermeabile. Le specie che vivono in Antartico e subantartico sono ulteriormente isolate da uno strato di grasso sotto la pelle. Durante l’inverno, quando sono costretti a digiunare, questo rappresenta una riserva di cibo particolarmente importante per i pulcini di Pinguino Imperatore (Aptenodytes Forsteri) e Pinguino Reale (Aptenodytes Patagonicus). Anche se per i pulcini di molte specie di pinguino la crescita delle penne richiede molto tempo, nessuna può competere con il pulcino di Pinguino Reale il quale, completamente ricoperto di piumino, impiega quasi un anno per raggiungere l’indipendenza e veder crescere le sue prime penne. Il corpo del pinguino è disegnato in modo superbo. Le ali, ridotte a pinne con le ossa appiattite e le maggiori articolazioni fuse tra loro, diventano in acqua pagaie ad alta propulsione. Tra tutti gli uccelli, il pinguino è il migliore nuotatore e subacqueo. Durante il nuoto quasi tutte le diverse specie hanno la caratteristica di saltare fuori dall’acqua formando dei graziosi archi così da non essere costretti a diminuire la velocità per respirare. Le corte zampe, posizionate nella parte posteriore del corpo, danno loro a terra la caratteristica sgraziata andatura ondeggiante e, nelle due specie più meridionali servono loro per spingersi sul ghiaccio e sulla neve quando per spostarsi scivolano bocconi.
Cinque specie di pinguini possono essere presenti lungo le coste del continente Antartico: Imperatore, Adelie (Pygoscelis Adeliae), Papua (Pygoscelis Papua), Antartico (Pygoscelis Antarctica) e raramente anche il Reale. Le specie che vivono nella Penisola Antartica, nelle isole a essa adiacenti e nelle isole subantartiche più meridionali e cioè Papua, Antartico e Reale condividono spesso il territorio con le specie crestate: Saltarocce, Snares, Fiordland, Crestato Maggiore, Ciuffodorato, Reale dal Ciuffo Dorato) che frequentano invece aree più temperate. Nonostante sia molto diffusa l’idea che i pinguini siano animali esclusivamente antartici solo due specie nidificano nel continente: Adelie e Imperatore. I primi hanno sviluppato un ciclo riproduttivo molto rapido che si svolge nella convenzionale stagione estiva mentre i maschi degli Imperatore si sono adattati ad un lungo digiuno durante la nidificazione invernale, caratteristica questa unica nel mondo degli uccelli. Tra queste cinque specie, quelle con gli esemplari più grandi, Imperatore e Reale, imparentate in modo abbastanza stretto si differenziano però in modo netto in molti aspetti: biologia stagionale, riproduzione e adattamento, che riflettono la loro diversa distribuzione. Per esempio, l’Imperatore maschio cova le uova nella stagione fredda in modo che ai pulcini possano crescere le penne e siano quindi in grado di pescare, nella successiva primavera/estate nel periodo di massima abbondanza di cibo; mentre il Reale, che abita nelle più miti isole del subantartico, è costretto a ricorrere ad una tattica speciale per allevare il suo pulcino che dipende da esso per un lungo periodo e quindi nidifica in qualsiasi periodo dell’anno per due volte in un periodo di tre anni. Le tre specie più piccole, Adelie, Papua e Antartico, i cosiddetti pinguini con la coda a spazzola, nidificano principalmente a sud della Convergenza Antartica (anche se molti Papua nidificano a nord di essa) e completano il loro ciclo riproduttivo in una estate. Gli Adelie, che si riproducono più a sud degli altri, affrontano la sfida più grande, hanno a malapena tempo a sufficienza per nidificare e per la muta prima che arrivi il terribile inverno antartico.
Gli areali distributivi di queste cinque specie spesso si sovrappongono, a volte anche con quelli dei pinguini crestati che vivono a latitudini più settentrionali. Il Pinguino Imperatore condivide in minima parte il territorio solo con l’Adelie, ma non nella sua stagione riproduttiva che è quella invernale. L’Adelie a sua volta convive con il Papua e l’Antartico il cui areale nelle zone più settentrionali incontra quello del Reale. Le isole subantartiche più meridionali ospitano le più straordinarie e spettacolari concentrazioni di pinguini: Macquarie, South Georgia, Falklands e Kerguelen ospitano ciascuna 4-5 specie nidificanti. Nelle isole subantartiche numero e varietà di specie di pinguini sono strettamente collegate alla latitudine e alle condizioni delle acque marine che sostengono le specifiche esigenze di ciascuna specie.
Il pinguino Reale, del quale analizzeremo le caratteristiche nei dettagli, come già scritto ha un aspetto simile al Pinguino Imperatore e può essere confuso con quest’ultimo, soprattutto se gli esemplari sono immaturi e sono in mare. Infatti il secondo è molto più robusto, ha le chiazze sulla testa e i colori del becco diversi.
E’ il secondo pinguino per dimensioni, misura da 85 a 95 centimetri e pesa da 9 a 18 chilogrammi, alto e snello, presenta un lungo e sottile becco leggermente ricurvo. Le femmine sono di taglia leggermente inferiore. L’adulto subito dopo la muta presenta una testa nerastra caratterizzata da vivaci chiazze di colore arancio o arancio/giallo nella parte posteriore ai lati della testa che si restringono via via che si avvicinano alla parte superiore del collo. Il dorso è di colore grigio/argento che a seconda della distanza da cui lo si osserva e della luce può apparire più o meno scuro mentre la parte interna del corpo è bianca, le due parti sono separate da una stretta banda nera. La zona superiore del petto è caratterizzata da una indefinita macchia arancione, la parte inferiore delle pinne si presenta invece bianca e le stesse hanno la punta nera. Gli occhi sono marroni scuro, il becco nero è con un’ampia striscia rosea alla base della mandibola inferiore e le zampe sono grigie. I due sessi sono simili e le variazioni stagionali si limitano all’usura delle piume, quelle della parte esterna diventano più opache e tendono al marrone scuro mentre le chiazze arancio/gialle diventano più chiare. Gli esemplari impegnati nell’accoppiamento mutano il piumaggio circa un mese dopo aver nidificato, principalmente tra dicembre e febbraio, per gli altri il processo ha inizio molto prima, fin da settembre.
Gli animali adulti immaturi sono simili agli adulti, ma di taglia un po’ inferiore e meno massicci, almeno nei primi stadi di sviluppo, essi hanno il piumaggio del dorso e della testa più opaco e tendente al marrone scuro, le chiazze ai lati della testa a forma di cucchiaio, la macchia sul petto di colore giallo chiaro e la striscia rosa sul becco di dimensioni inferiori e più opaca. Raggiungono la piena maturità e quindi la livrea degli esemplari maturi al terzo anno di età.
I pulcini presentano soffici piume di colore marrone scuro e durante il processo di muta al piumaggio degli esemplari immaturi il piumino ancora presente conferisce loro un aspetto curioso e bizzarro.
Le colonie sono molto rumorose, specialmente in primavera, il richiamo degli adulti è simile ad un forte barrito polisillabico, più acuto negli esemplari femmina, emesso con il becco rivolto verso l’alto. I pulcini e i giovani immaturi emettono invece un triplo fischio.
Il Pinguino Reale abita principalmente le zone dell’alto subantartico e l’Antartico alle basse latitudini e le sue colonie si trovano solitamente in prossimità della Convergenza Antartica. Troviamo colonie riproduttive sull’isola Macquarie, alle Falklands, in South Georgia, South Sandwich, Prince Edward, Crozet, Kerguelen, Heard; nessuna a sud di 60° S. In passato nidificava nella regione meridionale dello Stretto di Magellano (sull’isola di Horn in Cile e sull’isola degli Stati in Argentina) e il numero di esemplari immaturi impegnati nella muta è oggi in aumento in questa zona. Una piccola colonia sta cercando di riprodursi, per il momento senza successo, nella zona di Porvenir in Cile. Esemplari isolati raggiungono a volte le coste di Australia meridionale, Tasmania, Nuova Zelanda, Brasile e Sud Africa e molto di rado anche le coste del continente Antartico. Il numero di Pinguini Reali è generalmente in crescita, in modo particolare a Crozet, Kerguelen, South Georgia, Heard e Macquarie, con una popolazione totale stimata in oltre due milioni di coppie.
Si nutrono principalmente di piccoli pesci e cefalopodi catturati durante l’immersione. Specializzati in pesci lanterna tanto che le altre specie di pesci costituiscono meno del 5% della loro dieta. I Pinguini Reali sono capaci di immersioni che possono durare anche oltre dieci minuti ad una profondità di 25 metri, ma si è a conoscenza di immersioni fino a 322 metri.
Essi sono monogami e altamente gregari, ma hanno una fedeltà di coppia inferiore ad altri pinguini, probabilmente a causa del ciclo riproduttivo molto lungo e del diverso ciclo di muta tra i sessi. La stagione riproduttiva ha inizio in novembre/dicembre e l’accoppiamento, come abbiamo già detto, avviene mediamente due volte nello spazio di tre anni, caratteristica unica tra i pinguini e probabilmente tra gli uccelli, in casi particolari ogni due anni. Il processo riproduttivo avviene in grandi colonie situate in zone pianeggianti libere da ghiacci, a volte caratterizzate dalla presenza di boschetti di tussac, e in alcune isole come ad esempio le Falklands o Macquarie, in associazione con altri pinguini, principalmente Papua, spesso nelle vicinanze di una colonia di Leoni Marini o Elefanti Marini. Il ciclo riproduttivo richiede più di un anno, e siccome gli esemplari non riproduttivi fanno ritorno alle colonie per la muta, nei luoghi di nidificazione è sempre presente un complesso miscuglio di uccelli. Le coppie che riescono a crescere con successo un pulcino e depongono un secondo uovo la stagione successiva lo fanno solitamente in ritardo, per cui il nuovo nato all’arrivo dell’inverno è ancora troppo piccolo per sopravvivere alla stagione fredda.
Ad esclusione del periodo della muta, i Pinguini Reali possono accoppiarsi in ogni momento, ma non sono in grado di crescere più di due pulcini in un periodo di tre anni. Gli esemplari che si accoppiano per primi sono quelli che nella stagione precedente non sono riusciti ad accoppiarsi. Le colonie sono molto rumorose, specialmente nel periodo del corteggiamento, quando i pinguini emettono dei forti barriti accompagnati da allungamenti del collo e inclinazioni della testa con il becco rivolto al cielo. Depongono un uovo singolo di colore verde chiaro che viene covato sulle zampe. Entrambi i sessi contribuiscono alla cova, per un totale di circa 55 giorni, ma nelle prime due settimane è il maschio ad occuparsi dell’uovo mentre nei seguenti 15 giorni lo fa la femmina, dopo si alternano per brevi periodi. A volte depongono un secondo uovo di riserva. Entrambi i sessi si prendono cura dei pulcini per circa 50 settimane. Nelle grandi colonie a volte si formano dei veri e propri asili composti da qualche centinaio di pulcini, questa strategia permette ad entrambi gli adulti di nutrirsi contemporaneamente. Ad aprile i pulcini sono cresciuti quasi completamente ma perderanno peso durante l’inverno, ricominceranno ad aumentare la loro massa corporea quando vi sarà nuovamente abbondanza di cibo a partire da settembre, e a novembre/dicembre finalmente vedranno spuntare le loro penne. Dunque i pulcini passano attraverso tre distinti stadi di sviluppo: crescita iniziale dalla schiusa fino a metà aprile/inizio maggio, digiuno invernale da aprile/maggio fino a settembre/ottobre e infine crescita conclusiva e muta da settembre/ottobre alla comparsa delle penne. A causa della lunghezza del ciclo riproduttivo e dell’esteso intervallo tra i tentativi di nidificazione, le colonie sono sempre occupate ed esemplari a differenti stadi di riproduzione convivono gli uni con gli altri. Si riproduce a partire dai 4 anni di età ma principalmente tra i 5 e gli 8 anni.
Vengono riconosciute due sottospecie: nell’Oceano Atlantico meridionale viene chiamato Aptenodytes Patagonicus mentre nel resto del suo areale Aptenodytes Halli. Vi sono considerevoli differenze nella taglia tra le popolazioni di isole diverse, con gli uccelli che nidificano alle Kerguelen e Crozet isolati geneticamente dagli altri.
Diverse popolazioni di Pinguini Reali, alla fine del XIX secolo, furono quasi completamente estirpate per ricavarne olio. Da allora è iniziato un lungo processo di recupero e alcune colonie sono oggi addirittura sovrappopolate a causa della mancanza di competizione per il cibo con le balene che non sono invece riuscite a riprendersi dalla caccia indiscriminata a cui sono state sottoposte.
Il “Re dei Pinguini” non è oggi più in pericolo.
Interessantissimo e splendide foto. Grazie.
notizie di sicuro valore scientifico oltre che foto stupende! Grazie!