Le acque antartiche non sono semplicemente un deserto acquatico, al contrario, ospitano la vita. Quasi ogni stagione, i ricercatori scoprono nuove o precedentemente sconosciute specie nelle profondità dell’oceano che con le loro forme bizzarre stupiscono allo stesso modo gli scienziati stessi e la gente comune. Inoltre, il non noto ragno di mare, sembra essere presente in un numero più elevato di quanto precedentemente ipotizzato. Secondo i biologi marini è probabile che questi animali acquatici ad otto zampe si siano diffusi proprio dall’Antartide alle acque adiacenti e da lì abbiano conquistato gli oceani del mondo. Gli scienziati hanno pubblicato i loro risultati sulla rivista “Royal Society Open Science”. Fino ad ora, era sempre stato ipotizzato che diverse specie di ragno di mare si fossero trasferiti in acque antartiche, mai che al contrario provenissero da lì.
E’ buio pesto e freddo gelido, ma malgrado questo laggiù la vita è abbondante e la biodiversità affascinante. Scienziati provenienti da Germania, Australia e Stati Uniti hanno finalmente rivelato i segreti delle acque Antartiche.
Gli scienziati hanno esaminato più di 500 ragni giganti di mare (o picnogonidi) che sono considerati abbondanti nell’Oceano Antartico. I risultati, pubblicati sulla rivista “Royal Society Open Science”, dimostrano che alcune delle specie si svilupparono in Antartide e da lì si diffusero anche in altri oceani. Questo è in contrasto con l’attuale credo secondo il quale si presume che siano invece spostati in Antartico in un secondo tempo.
“Aquatic Ecosystem Research” all’interno della Facoltà di Biologia. Il suo interesse principale è l’origine, l’espansione e le strategie di adattamento degli organismi acquatici, cioè dei ragni di mare in Antartide.
Per molto tempo, le acque ghiacciate dell’Oceano del Sud sono state considerate povere in quanto a numero di specie e più simili ad un deserto. Tuttavia, numerose spedizioni nel corso degli ultimi 30 anni hanno dimostrato che la teoria era sbagliata. “Soprattutto la piattaforma continentale Antartica è sede di diverse specie di picnogonidi che non si trovano in nessun altro luogo del pianeta, i cosiddetti endemiti”, ha dichiarato il Prof. Florian Leese della facoltà di biologia presso l’Università di Duisburg-Essen. I ragni di mare sono difficili da distinguere per il loro aspetto. Pertanto, una classificazione definitiva è possibile solo mediante analisi genetica.
I dati genetici ci mostrano uno sviluppo esplosivo di nuove specie durante le ere glaciali degli ultimi cinque milioni di anni. Questo risultato è stato ottenuto analizzando un gene specifico di Colossendeis Megalonyx, il ragno di mare gigante. Gli scienziati hanno esaminato più di 500 esemplari di questo ragno che misura fino a 25 cm di larghezza, animale bizzarro che è stato catturato con l’aiuto di reti da pesca a strascico. I risultati oltre ad indicare l’Antarctico come centro di sviluppo della specie, luogo da dove gli animali a otto zampe si sono poi diffusi in altri oceani, evidenziano come gli animali erano in grado di sopportare periodi di glaciazioni massicce ed estese in situ e non avevano necessità di ristabilirsi dalle coste continentali del Sud America. Tramite un gene mitocondriale sono state identificate ben venti linee geneticamente distinte. “Il loro DNA nucleoide ci dice, tuttavia, che essi non sono 20 specie diverse, ma hanno uno scambio genetico, e quindi si sono integrati uno con l’altro”, ha detto Leese. “Pre questa ragione ci aspettiamo da cinque a sette diverse specie di ragni di mare.”
I ricercatori hanno trascorso dieci anni a indagare su questa biodiversità e in questo modo sono stati in grado di costruire una delle più grandi serie di dati sulla diversità molecolare. In una fase successiva gli scienziati vorrebbero studiare i meccanismi di speciazione tramite l’analisi del gene ad alta risoluzione e altri strumenti.
Fonte: Università di Duisburg-Essen, www.uni-due.de
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