Il 15 Dicembre 2014 la Danimarca ha presentato una richiesta ufficiale alle Nazioni Unite, sostenendo che l’area circostante il Polo Nord è collegata alla piattaforma continentale della Groenlandia, un territorio autonomo danese e pertanto essa le appartiene.
Il ministro degli Esteri Martin Lidegaard ha dichiarato che questo rappresenta un “traguardo storico importante” per la Danimarca.
Dopo che Canada e Russia avevano già affermato la propria sovranità. sul territorio artico ricca di energia ora anche il paese Scandinavo si muove nella stessa direzione.
Le nazioni artiche hanno convenuto che sarà l’ONU a dover risolvere la controversia il cui centro di interesse è rappresentato dai 1800 km della catena montuosa sottomarina di Lomonosov che divide l’Artico in due.
Fin dal 2008, una relazione del US Geological Survey, stima che ben il 22% delle materie prime non ancora scoperte e recuperabili del mondo si trova a nord del Circolo Polare Artico, anche se è improbabile che ci sia molto petrolio o gas sotto le profonde acque in prossimità del Polo Nord.
Un team di 21 esperti dell’ONU dovrà esaminare le diverse rivendicazioni in competizione per il polo e quindi decidere se le prove scientifiche proposte sono valide.
Nel caso più rivendicazioni dovessero sovrapporsi, gli stati interessati dovranno negoziare, questo ha dichiarato il portavoce. Mr Lidegaard, ministro degli affari esteri danese, ha affermato che secondo i dati raccolti fin dal 2002 la Danimarca avrebbe diritto ad una superficie di circa 895.000 chilometri quadrati, circa 20 volte le dimensioni della Danimarca. La Danimarca, unitamente alla Russia, la Norvegia, il Canada e gli Stati Uniti, hanno nel 2008 affermato che la controversia territoriale dovrebbe essere risolta nell’ambito della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare.
Dopo aver ratificato la convenzione, un paese ha 10 anni di tempo per presentare la richiesta di estendere la propria piattaforma continentale oltre le 200 miglia nautiche dalle proprie frontiere. Il Canada ha espresso il suo interesse formale l’anno scorso, e il termine per la Danimarca sta per scadere.
La zona a nord della Groenlandia è la quinta area nella quale il Regno di Danimarca sostiene l’esistenza di una piattaforma continentale oltre le 200 miglia nautiche. La prima rivendicazione, riguardante l’area a nord delle Isole Faroe, è stata presentata nel mese di aprile del 2009, seguita dalla zona a sud delle isole stesse nel dicembre 2010. Nel mese di giugno 2012, il Regno di Danimarca ha presentato una terza rivendicazione parziale, questa volta riguardante il sud della Groenlandia, e poi nel novembre 2013 per quanto riguarda l’area nord-orientale della Groenlandia.
Molti stati membri sono già in attesa di risposte dall’ONU, ed è quindi difficile prevedere quando avrà inizio la procedura di esame di questo richiesta danese e groenlandese.La piattaforma continentale norvegese oltre le 200 miglia marine si sovrappone all’area dell’attuale rivendicazione di Danimarca e Groenlandia. Inoltre, esiste la possibilità di sovrapposizione con il Canada, la Federazione russa e gli Stati Uniti d’America, rispettivamente.
Jon Rahbek-Clemmensen dell’Università della Danimarca di Syddansk ha dichiarato che il governo di Copenaghen ha rivendicato il suo diritto, in parte per mostrare al mondo che la Danimarca non vuole essere esclusa dalla partita, ma anche per dimostrare al popolo della Groenlandia la sua forza politica.Siccome in Groenlandia c’è una forte spinta per l’indipendenza, la Danimarca vuole dimostrare di prendere in considerazione e difendere anche gli interesse dei groenlandesi. Nel 2007 un sottomarino russo piant. una bandiera in titanio antiruggine a 4.200 m di profondità sotto il Polo Nord, provocando una furibonda reazione del Canada. Malgrado questo precedente, gli scienziati danesi sono molto fermi nella loro richiesta e Christian Marcussen del Servizio Geologico della Danimarca e della Groenlandia ha recentemente affermato che la catena Lomonosov è la naturale estensione della piattaforma della Groenlandia.

La Danimarca non ha mai prodotto esplorazioni e conquiste particolari in Artide, ed in particolare al Polo Nord. Per il Diritto Internazionale, la sua estensione si limita a quelle delle acquee internazionali. L’idea di estendere il proprio dominio in base a configurazioni del fondale oceanico è semplicemente un assurdo. Sarebbe come dire che la Sicilia che è pertinente alla piattaforma africana ci garantisce il diritto sulla Tunisia ed altri territori…